Centro Storico Ribelle

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28

giu

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Menu Valtellina

Il Ristorante La Trela ama la propria terra e la sua cucina semplice fatta di prodotti freschi e genuini. Chef Mario Saligari, proprietario del ris...

Centro storico Ribelle

Informazioni:
1. Le forme di formaggio sono personalizzate con scritte in inchiostro di mirtillo
1. Migliaia forme nelle cantine.
2. Mucche producono 6/7 litri a pasto
3. Ingredienti che rispettano l’ambiente.
4. è un formaggio d’alpe a latte crudo, prodotto in determinati alpeggi sulle
Prealpi Orobie.
5. Riconosciuto quale Presidio Slow Food.
6. Nel Centro di stagionatura e affinatura di Gerola Alta lo Storico Ribelle
Presidio Slow Food può essere invecchiato oltre i dieci anni.
7. è un formaggio di latte vaccino e caprino dall’attitudine all' invecchiamento.
8. gli unici produttori con questa tecnica.

“Quando comincio una cosa non mi ferma più nessuno! io lo faccio perché ho
sempre voluto dare un mio contributo positivo alla sana produzione agricola e
sono convinto che bisogna anche essere capaci di evolversi e ambiare.”
Così ha
inizio la nostra visita presso Il centro Storico Ribelle – parole del Signor Ciapparelli.

L’intuizione partita 18/20 anni fa dal signor. Paolo Ciapparelli è stata quella di
focalizzare il futuro del suo lavoro sul “green”, l’erba, la sostenibilità; convinto che
in futuro, il settore dell'agricoltura sarebbe tornato più forte di prima, nonostante la
fase di declino qualitativo al quale era votato. Convinzioni solide le sue, che l’hanno
portato a basare la sua produzione sulla sostenibilità ed a combattere per il diritto di
poter operare ancora nella sana e vecchia maniera.
L’altra parte (attiva tecnicamente e politicamente in agricoltura) ha visto in lui solo
un antagonista che si approcciava al futuro come estremo conservatore della
tradizione e quindi si contrapponeva alla legge dei numeri (redditività aziendale fine
a sé stessa); qualcosa che era contro un nuovo modo di porsi. Lo scontro è stato

proprio questo, si è voluto proseguire, convinti che l’agricoltura finisse solo con
l’allevamento intensivo e quanto è stato fatto in pianura (con i danni che ha recato)
venisse poi esportato in alpe al fine di rendere la vita più semplice agli alpeggiatori,
facilitandoli nel loro lavoro ad esempio permettendo un foraggiamento con
mangimi per indurre l' animale a produrre di più, ma di fatto snaturando un prodotto
(il formaggio BITTO) e una realtà rurale con un equilibrio delicatissimo.
La colpa è solo della mentalità.

“Hanno sbagliato tutta l’impostazione, quella di credere che “storico ribelle” stesse
difendendo una cosa che non aveva più ragione di esistere!!!”
“Sul mercato la qualità media non attira più; richiami solo con l’unicità - che non
vuol dire buono – mai è stato detto che questo formaggio è più buono degli altri, ma
questo è un formaggio storico conosciuto da tutti”.
La Valtellina doveva puntare sul messaggio dell’erba. La forza principale delle
nostre zone è la semplicità, perché i nostri prodotti ricordano il mondo contadino,
genuino.

“Volevamo solo difendere la storia.” Ha detto in più occasioni il signor Ciapparelli.
Questa è una produzione che deve andare avanti, ma ha bisogno di essere
riconosciuta ufficialmente. Le difficoltà sono tante per chi opera in fondo valle come
per chi sta in alpeggio, ma se questo modo è vincente bisogna focalizzarsi sulla
difesa dell’erba e questo messaggio sempre più “green”.

Conosciuti in US.
Il signor Ciapparelli ha avuto la possibilità di molteplici interviste tra le quali
l'intervista con Stanley Tucci – reporter che ha l' obiettivo di individuare 5 prodotti
italiani per lanciarli sul mercato americano.
La CNN stessa è venuta per questo grande messaggio Green, per un prodotto storico
e senza grandi numeri.

“Mi hanno chiesto perché faccio tutto questo, ed io ho risposto, che lo faccio
perché lo sento dentro ma anche per dare una possibilità reale ai giovani” ,
precisa il fondatore.

“È una alternativa la nostra. Non è una alternativa contro, ma un’altra possibilità che
si sta dando ai giovani, del futuro di una agricoltura fatta in un certo modo, che si
presenta unica, ribelle e rivoluzionaria.”

In questo momento c’è bisogno sicuramente di cambiare la mentalità – questo è il
messaggio lanciato.
Cambiare la testa vuol dire – qui in Italia specialmente sul cibo, abbiamo tutto, ma
bisogna essere onesti fino in fondo e non barare; gli stranieri vengono sul nostro
territorio e se ne tornano soddisfatti solo quando gli mostri la genuinità.

Sui mezzi di comunicazione, vengono trattati argomenti che abbracciano la
produzione ad un discorso più ampio, abbinando la storia e cosa rappresenta,
intrecciando la storia di un formaggio con cose ben più grosse e di altro spessore.
“Questo è il modo di far turismo”.

“Bisogna essere anche un po’ ribelli, perché il cambiamento in queste cose non lo
può fare chi ti ha portato a questo disastro.”

“Io ho pensato che un prodotto come questo si intreccia molto con la realtà della
Valtellina - perché la Valtellina è formaggio e tanti altri prodotti di qualità ma
anche attrattive di grande pregio, come la realtà dello “ storico ribelle”, il quale si
identifica per la grande semplicità e naturalezza , che alla fine è quello che attira i
turisti, se poi hai anche dei prodotti di fama internazionale è un incentivo
maggiore.

Il Signor Ciapparelli aggiunge:
“Un conto è fare industria e un conto è fare artigianato. L’industria è
importantissima anche per la redditività, ma quello che conta è avere l’eccellenza
che traina, perché il prodotto tu lo vendi solo se hai una storia reale da raccontare e
che lo trascina. Io ho cercato di fermare la produzione intensiva che è un danno
ambientale, ma anche un errore dal punto di vista economico.”
E’ uno scontro tra due mentalità.

Il futuro dell’agricoltura dipenderà molto da come si saprà attrarre il turismo,
perché con il solo prodotto non si salverà. La gente arriva presso “Il centro storico
ribelle” da tutto il mondo perché è interessata al messaggio trasmesso. E’ una
mirabile attrazione che completa il percorso del turista in Valtellina, e può
destagionalizzare l' offerta turistica in maniera determinante .
“Si deve sempre dare un qualcosa che si distingue da altri prodotti o produzioni e
una volta capito il cuore di questa esigenza , ho puntato tutto sul green e la difesa
del territorio, sull’erba, la difesa del pascolo, gli attrezzi, le razze bovine e
ovocaprine ; è importantissimo riuscire a trasmettere queste cose.”

Produrre le nostre specialità con una visione rivolta al turismo e che assecondi la
sete di autenticità di coloro che verranno in Valtellina proprio per trovare i nostri
migliori prodotti.

Il mondo stesso della ristorazione sta avendo lo stesso cambiamento e quelli che
hanno un rapporto slow food vogliono e cercano prodotti con una storia da
raccontare.

Ricordiamoci che questo è solo un formaggio, però un formaggio con storia,
cultura e ambiente che se presentato in un certo modo può essere un grimaldello
per il cambiamento.

“Bisogna sempre raccontare una storia dietro alle cose. Devi dire al turista che
questo non è più buono ma è più sano, perché stiamo cercando di convincere i
produttori di tornare alle razze animali originarie di questi posti e che le stesse siano
foraggiate con erba fresca per il solo ed esclusivo benessere dell’animale.”

UNICITA’, SOSTENIBILITA’, CAMBIAMENTO – Ecco cos’è lo Storico Ribelle.

Da “LA TRELA” potrete trovare e gustare “Storico Ribelle" nei seguenti piatti:
 PIZZOCCHERI
 RISOTTO BITTO E BRESAOLA
 TAGLIERE DI FORMAGGI

Ringraziamo ancora il centro storico ribelle per averci accolto e accompagnato in
questo viaggio nella tradizione.

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