I pizzoccheri della Valtellina

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giu

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A La Trela vengono preparati e serviti secondo la tradizione.

pizzoccheri sono un piatto tradizionale della Valtellina a base di farina di grano saraceno, probabilmente il più conosciuto ed anche il più apprezzato.

Le origini di questo piatto ci portano a Teglio, un piccolo borgo situato nel cuore della Valtellina.
Qui, avveniva la più grande e la migliore produzione di grano saraceno:

Teglio si adagia su un ampio terrazzo soleggiato a circa 900 m di altitudine circondato dal verde. Grazie al suo clima dolce e asciutto, all’aria pulita e a un ambiente naturale rigogliosissimo, il grano saraceno ha avuto possibilità di crescere e diffondersi.
Ancora oggi, la zona di produzione dei Pizzoccheri della Valtellina si rifà esclusivamente al territorio della 
provincia di Sondrio, in particolare di Teglio, non ammettendo altri luoghi al di fuori di questo.

Il nome "pizzoccheri" sembra derivare dalla radice "pit" o "piz" col significato di pezzetto o ancora dalla parola pinzare col significato di schiacciare, in riferimento alla forma schiacciata della pasta.

La prima volta in cui viene utilizzato questo termine è nel 1548, all’interno di un inventario scritto da Ortensio Landi: qui, si parla di una tale “Meluzza comasca” (all’epoca, con “comasca” si chiamavano in generale tutti gli abitanti attorno all’area del Lago di Como, e quindi anche la Valtellina) a cui si deve l’invenzione di “mangiar formentini, lasagnuole, pinzocheri”.
Nel 1798, poi, ecco un’altra importante testimonianza storica: nel suo Die Republik Graubunden, H. L. Lehmann, parlando dell’area dei Grigioni di cui anche la Valtellina faceva parte, riferiva che il contadino benestante, tra i vari piatti tradizionali, era solito mangiare “perzockel”: si trattava di una specie di tagliatelle fatte di farina di grano saraceno e due uova, che venivano poi cotte in acqua; tuttavia, i contadini più poveri, al posto della forma a tagliatella facevano una sorta di gnocco perché non disponevano di una spianatoia dove tirare la sfoglia.

 

Nel 2016 i pizzoccheri hanno ottenuto il riconoscimento di indicazione geografica protetta I.G.P. dall’Unione Europea.

Questo prodotto è simile alle tagliatelle, ma di colore grigiastro dato dalla farina di grano saraceno.
E’ un piatto molto nutriente e molto saporito, grazie alla presenza di vari ingredienti come burro, formaggio, patate e verza.

Viene consumato soprattutto durante la stagione invernale, ma molti lo apprezzano anche durante i mesi caldi.
In bocca i pizzoccheri risultano un po' rugosi, sensazione data dalla presenza del grano saraceno ed hanno una tendenza spiccatamente dolce, ma meno rispetto alla pasta di frumento tradizionale.

Vengono abbinati ai rossi tipici della Valtellina come il Sassella, il Grumello, l'Inferno o il più corposo Sfurzat.

 

A La Trela vengono preparati e serviti secondo la tradizione.

Sono cotti con patate e verze, conditi con il formaggio Valtellina Casera DOP, formaggio Latteria e sferzati con abbondante butto nostrano e aglio in camicia.
Vengono scarellati al momento e serviti dentro la pentola di rame.

I pizzoccheri della Valtellina
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